1° Caos Mi ha spedito un calamaro secco con un francobollo

L’ARTE È SORPRENDERE LA GENTE1

1° Caos
Mi ha spedito un calamaro secco con un francobollo

Consiglio di partecipare alla mail art

 

Un giorno mi è arrivato un calamaro secco, senza essere messo in busta, sul quale, direttamente, è stato scritto il mio indirizzo ed è stato messo il francobollo. Un po’ di tempo prima spedivo a tutto il mondo direttamente del cartone ondulato tagliato a forma di A (in giapponese n.d.r). Questa mailart con la lettera A è stata pubblicata su una copertina di una rivista, insieme al mio scritto. Erano gli anni ’70.

Le persone che hanno letto l’articolo hanno saputo che si poteva spedire per posta qualsiasi cosa. Di conseguenza hanno cominciato a inviarmi scarpe, cornette del telefono, posacenere, bicchieri di carta, zoccoli giapponesi di legno, la racchetta di legno, la grattugia metallica, etc. direttamente senza mettere in busta. Diversi gior- nali, riviste e la televisione hanno parlato di questo fenomeno. Dopodiché hanno cominciato a spedirmi rape e melanzane, carote, pesci secchi, mele, banane etc. Un giorno mi hanno mandato anche germogli di bambù, ma durante la spedizione il bambù è cresciuto e non è stato più possibile leggere l’indirizzo del mittente.

In questa circostanza mi è arrivato il calamaro secco. Siccome era molto divertente il fatto che il calamaro secco arrivava come un oggetto di posta, spesso i mass-media par- lavano di questo fenomeno. Di conseguenza arrivavano da me gli oggetti più impensati.

Un ragazzo, che si chiama Toshiyuki Kitamura, mi ha inviato un polipo secco e in seguito un foglio di alga sul quale ha scritto il mio indirizzo con pennarello bianco.

Seiko Miyazaki, “mail-artista da francobollo uno yen”, mi ha inviato una corda per giocare avvolgendola con 175 francobolli da 1 yen. Di seguito ha creato un gilé con i francobolli da 1 yen, come spesa di spedizione, e me lo ha spedito. Questa opera è stata pubblicata all’estero e così la sua ricerca di mail-artista si è sviluppata in cappelli e vestiti. Ma un giorno quando lei è andata all’ufficio postale, all’improvviso, le hanno detto che non erano più in vendita francobolli da 1 yen.

Genki Numata, un artista bonsai che si spostava sulla Via Tokaido (antica strada che parte da Tokyo e prosegue fino a Kyoto n.d.r.) travestito da bonsai, mi ha spedito il cane che faceva il viaggio insieme a lui appiccicandogli francobolli da 2 yen con l’immagine di un cane. Ma in realtà il cane vivo non può essere spedito e dopo aver discusso con il personale dell’ufficio postale alla fine vi hanno messo il timbro ed è stato spedito con il corriere.

Questo fatto l’ha pubblicato ampiamente un giornale.

Takako Oguri ha pensato di spedire la propria figlia, di età scolare, appiccican- dole francobolli. Naturalmente non poteva farlo. Ma all’ufficio postale sono stati molto gentili e il fatto di trattare con il personale della posta è stato documentato con dovi- zia di particolari con le foto e tutto il materiale mi è stato spedito; ed anche la televi- sione ha trasmesso la trattativa.

L’oggetto più grande tra tutti quelli spediti è un gokart di Yoko Miyamoto. Questo ha superato il limite sia di grandezza che di peso perché via posta è permesso spedire fino al peso di 12 kg. Allora lei ha diviso in 5 parti il gokart e me li ha inviati uno alla volta.

Di tutti questi tipi di mail-art si è parlato molto, perciò ci sono tante persone che pensano che mail-art sia questo, mentre io lo chiamo unwrapping.

Unwrapping è una mia invenzione che vuol dire ‘non incartato’, quindi non è inglese corretto. Ma poiché ho continuato ad usarlo, tutti gli amici di mail-art hanno utiliz- zato questo termine.

Attualmente conservo circa 30mila oggetti di mail art, in realtà la mail art ha diverse espressioni, di unwrapping ve ne sono uno su trenta. Alcuni pensano che questa mail-art sia soltanto un gioco e non abbia qualità artistica.

Le persone che mandano questo tipo di mail-art sono per lo più persone che non hanno mai immaginato di partecipare ad eventi artistici, ma si divertono nello spedire questo tipo di oggetti. All’inizio mandavano soltanto cose della vita quoti- diana, e in seguito hanno cominciato a metterci qualche altra idea.

Ogni giorno arrivava una ciabatta e un pezzo di legno. All’inizio non capivo che cosa fossero ma, man mano che si andava avanti, sorprendentemente si rivelavano essere strutture da costruire per le ciabatte.

Per gli oggetti più piccoli della cartolina ordinaria è necessario mettere una piccola targa. Un giorno mi è arrivato un chicco di riso con questa ingrandita fino al limite consentito.

Hanno creato con cartoncino il fiore di ortensia e sul pistillo hanno appiccicato il francobollo con il disegno dell’ortensia.

La grandezza maggiore consentita per un pacco è di 150 cm in totale di altezza, larghezza e profondità, allora mi hanno inviato un dado di polistirolo di 50 cm. Su ogni lato numerato da 1 a 6 hanno messo i francobolli.

E così via.

1 L’arte è sorprendere la gente – edito dal quotidiano Mainichi, Tokyo – Prima edizione 25 marzo 1994. È un testo con scritti e immagini di Shōzō Shimamoto. I capitoli in cui è suddiviso si chiamano Caos. Vi diamo qui la traduzione di alcuni capi- toli ad opera di Naoya Takahara, artista giapponese che vive da più di trent’anni in Italia e che è stato il traduttore ufficiale dei testi degli artisti Gutai pubblicati nel catalogo dell’esposizione Giappone all’avanguardia. Il gruppo Gutai negli anni Cin- quanta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1990. Gli altri capitoli sono: 3° Caos Arte, bisogna esagerare; 4° Caos Facciamo costruire i musei dalle donne – Trasformazione delle idee; 6° Caos Più si produce meglio è – Le cose che nascono dallo spreco; Ultimo Caos – Ciò che è iniziato da Gutai – Reportage della Biennale di Venezia 1993.