8° Caos
Chiedere insegnamento alla sensibilità dei bambini
Le patate dicono che c’è solletico perché vi affollano i vermi
“… dunque un verme che cammina sta facendo una passeggiata; se lui va dritto, dritto arriva al mare…”
Questo è il titolo del quadro che è stato realizzato da un bambino. È stato esposto alla mostra della pittura dei bambini di Ashiya.
La mostra della pittura dei bambini di Ashiya è cominciata nel 1949 per iniziativa della città di Ashiya. In quel periodo noi, membri del Gutai, per vivere insegnavamo ai bambini la pittura, e le opere dei nostri bambini le mandavamo a questa mostra. Tuttavia anche se formalmente noi insegnavamo ai bambini, in realtà erano i bambini che inse- gnavano a noi e hanno influito su di noi profondamente. Per mandare le opere a questa mostra noi abbiamo fatto con loro diversi esperimenti artistici e in questo modo abbiamo imparato ad essere l’avanguardia. Subito dopo la guerra noi membri di Gutai abbiamo creato diverse opere con metodi nuovi. Non è esagerato dire che tutto questo lo dob- biamo ai bambini e a questa mostra.
A proposito, questa mostra esiste ancora oggi (1991 ndr) ed espongono, come al solito, quadri con l’idea totalmente libera di sempre, e soprattutto anche i titoli delle opere sono molto insoliti come quello citato. Non vi era di titolo soltanto quello lunghissimo. Una volta c’era un quadro in cui vi era un grande cerchio nero. Ci sono tanti punti rossi. Il titolo era Le patate dicono che c’è solletico perchè vi affollano i vermi. Mi sono commosso e lo con- servo tuttora come mio proprio motto.
Ogni tanto parlo di questo.
All’Accademia dell’Università dove insegno sono arrivati nuovi studenti e nella prima lezione ho raccontato di questo titolo. “Secondo voi quando avete preso le patate per cucinare se si scopre che c’è un verme che si muove dentro le patate, che ne pensate? Forse probabilmente pensate di aver perso la patata. Se siete un uomo che crede di avere perso o di aver vinto, questo tipo di persona non ha diritto di diventare un pittore. È molto importante avere lo spirito poetico per immaginare che le patate provino solletico, invece di dipingere con una buona tecnica.”
Insegno dunque in questo modo: se sei una persona che pensa soltanto alla perdita e al profitto come un animale economico non devi imparare a dipingere per qualche tempo.
A proposito, il titolo del quadro come questo non è che i bambini me lo abbiano detto in modo chiaro. Infatti i bambini si sono stancati perchè l’insegnante di asilo e i loro genitori, in quanto hanno una ricca esperienza e col sentimento di un complesso di superiorità, gli chiedono i titoli dei loro lavori e criticano la differenza tra pittura e titolo. Gli adulti, con questa idea, entrano nel mondo dei sogni dei bambini e li bloccano con parole sgarbate. Gli adulti devono sapere che hanno perso lo spirito degli artisti e non possono immagi- nare che “le patate soffrano il solletico”.
Il Maestro Sone ha più di ottant’anni e trascorre i giorni sentendosi in piena vitalità con i bambini che dipingono. Quando chiede: “Questo che cos’è?”, i bambini rispondono al Maestro Sone dicendo: “Non ti dico”. Perché i bambini pensano che pure il Maestro Sone è uno dei soliti adulti. Allora il Maestro Sone gli dice:“Io non ho frequentato l’asilo nido quindi non capisco”. Il bambino risponde: “Ah tu non hai frequentato l’asilo nido, sei un matto! Allora ti devo insegnare (il titolo)”.
In questo modo anche gli insegnanti di asili nido imparano il metodo di Sone, e alla fine possono comunicare con i bambini. Non dissentono più perché ormai capiscono che hanno perso il senso meraviglioso dei bambini. Quando facevo la giuria di una mostra di pittura dei bambini ho trovato un quadro che è stato dipinto su un grande cartone con una pennellata di colore blu con il titolo “Così basta”.
Se un bambino dice “così basta” e allora va bene così. Non si deve mai criticare dicendo “non è abbastanza, devi dipingere di più”. Ho visto un’altra opera fatta proprio con una scatola di dolci senza nessun intervento. È intitolata “Questo è di Miyo”.
Probabilmente l’insegnante di asilo nido ha regalato ad una bambina che si chiama Miyo questa scatola ma secondo la bambina questa scatola era proprio bella così com’è. In questo modo l’ha esposta alla mostra, ma devo dire che anche la maestra di asilo è una persona sensibile perché l’ha fatta esporre come opera.
La mostra della pittura dei bambini di Ashiya ha compiuto il quarantesimo anno nel 1991. Attualmente chiedono cinquanta yen per ogni partecipante. Nonostante tutto raccol- gono circa più di diecimila opere. Hanno anche stabilito il limite della grandezza di due metri per due metri, tuttavia la maggior parte delle opere ha una grandezza quasi al limite. Gli asili nido che partecipano faticano per trovare i materiali. Perciò loro raccolgono di volta in volta polistirolo, carta da pacchi, rotoli di tela cerata, lenzuola etc. e li conservano nel magaz- zino. I bambini scelgono i materiali tra questi e dipingono i quadri o costruiscono sculture.
Gli insegnanti per esempio mentre un bambino dipinge la giraffa si accorgono che man- cano le carte perchè il collo della giraffa è troppo lungo. Non intervengono ma soltanto puli- scono i colori schizzati. Pure le carte preparate sono di diverso tipo per non farle diventare stereotipate. In questo modo, sulla base dell’insegnamento del Maestro Sone, fanno realiz- zare le opere ai bambini, e alla mostra di pittura ne trasportano tantissime con i camion. Inoltre vengono portate anche le opere insegnate dai membri del Gutai o dalle scuole private che partecipano alla mostra. Così si forma una mostra d’arte dei bambini con entusiasmo.